Basilicata tra storie e leggende: Il castello di Lagopesole

1 Dicembre 2021
Basilicata tra storie e leggende: Il castello di Lagopesole

La leggenda narra che il castello di Lagopesole, in Basilicata, abbia circa 365 stanze, tanti quanti sono i giorni dell'anno, ma una di esse è inaccessibile e introvabile. Solo alla vigilia di Natale la sua porta si aprirà per pochi secondi, svelando la sua struttura interna: un vero tesoro, rappresentato da una gallina che fa un uovo d'oro, capace di arricchire chiunque la trovi. Il castello presenta ricchi elementi geometrici perfetti: è di forma rettangolare, suddiviso in due cortili, articolati in due piani di vani prospicienti e quattro torri quadrate agli angoli. Il rettangolo è anche il suo ampio cortile interno, a cui si accede attraverso un ballatoio con volte a botte e un maestoso portone antistante. Dal cortile si può vedere il particolarissimo portale a chiocciola della Chiesa Palatina, a navata unica, abside semicircolare e splendidi affreschi iconici risalenti al XIII secolo.

Al primo piano, davanti alla chiesa, si trovano le bifore della stanza dell'imperatore, ornate da bellissime librerie, che dovrebbero sostenere gli archi nelle opere d'arte più mirabili di Federico II. Quarto della Regina rappresenta un gioiello di modernità e anticipazione dei tempi: qui si intravedono i resti delle apparecchiature utilizzate per amplificare la musica e riscaldare la sala. Al suo interno si può ammirare l'Antiquarium, che è composto da tutti i reperti archeologici scoperti negli anni e rappresenta la vita di corte moderna e culturale. Tra questi ritrovamenti c'è il leone di Lagopesole, divenuto simbolo del castello: si tratta di un frammento di sarcofago romano del III secolo dC, in cui è raffigurato un leone nell'atto di mordere un'antilope.

Da Lagopesole passarono non solo Federico II, ma anche altri grandi personaggi storici. Nel 1137, le due maggiori potenze della terra, il papa e l'imperatore, soggiornarono in questo territorio, circondati da funzionari papali e ospiti di corte. L'imperatore Lotario III e papa Innocenzo II vi soggiornarono per circa 30 giorni, dove quest'ultimo tenne una riunione per cacciare l'avversario papa Anacleto II e annullare la persecuzione di coloro che lo sostenevano. Il castello ospitò anche Manfredi e sua moglie Elena d'Epiro e pare che il suo fantasma possa ancora oggi vagare tra le stanze del castello nelle notti di luna piena, illuminata solo dalla luce tremolante di una candela, accompagnata da lacrime e sospiri, sempre alla ricerca del figlio e del martio. Infatti, dopo la morte del marito Manfredi, decadde il casato svevo ed Elena fu catturata dalla famiglia Angiò, sua successore nel castello di Lagopesole e poi trasferita a Nocera. Ma non finisce qui. Le anime della coppia sembrano rincorrersi nelle notti di plenilunio con Manfredi che la raggiunge in sella ad un cavallo bianco, vagando per i boschi del maniero, chiamando Elena, senza mai vederla.

Un altro gioiello del Castello Federiciano è il Museo Narrativo. Il progetto "Il mondo di Federico II" nasce dal connubio tra tecnologia moderna e linguaggio innovativo, uniti alla ricerca storica portata avanti da molti studiosi nazionali e stranieri nel corso degli anni. All'interno del Quarto della Regina e nella sala dell'imperatore, i visitatori possono rivivere i momenti di vita di uno dei personaggi più affascinanti e controversi della storia di Federico II. Proiezione, musica, storie e alta tecnologia ci permettono di viaggiare davvero nel tempo e nello spazio, permettendoci di immaginare cospirazioni di corte, tattiche militari preparate con generali, amore, tradimenti, lezioni di studiosi a corte e così via.

Cookies Settings